DoDel: nomen omen (il nome è un auspicio)! Chiamare un sito dedicato all’apprendimento dilettevole è quanto di più ben augurante la mente umana possa creare!

DoDel è il risultato di una fusione strepitosa di due concetti fondamentali nel percorso formativo di ciascuno di noi. Docere (insegnare) delectando (divertendo): una callida iunctura, secondo lo stile del noto poeta di Venosa, Orazio, per suggellare il desiderio di ogni docente.

Che cosa c’è di più bello che imparare divertendosi? Ma è anche tanto difficile…e a dirlo non è uno qualunque.

Plinio il Vecchio, nella sua enciclopedica opera, la Naturalis Historia dice proprio che “è compito arduo dare una veste nuova ad argomenti triti, conferire autorità a quelli che si trattano per la prima volta, nuovo splendore a quelli desueti, chiarezza a quelli oscuri, attrattiva a quelli noiosi, credibilità a ciò che è incerto, e insomma rendere a tutti la loro natura e alla natura tutto ciò che le appartiene” (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, I 15, tr. A. Barchiesi, R. Centi, M. Corsaro, A. Marcone, G. Ranucci, Einaudi). Gli fa eco sant’Agostino che aggiunge alla costrizione di imparare le tante percosse ricevute se si mostrava pigro a studiare ciò che proprio non sopportava, il greco…“perché tanta avversione in me, dice Agostino, per la letteratura greca?…non intendevo nessuna di quelle parole e mi si stava addosso senza pietà, con gravi minacce e castighi, perché le imparassi”. Proprio quello che accadeva al povero Orazio, a cui, a suon di botte, il suo maestro Orbilio insegnava la lingua latina.

Imparare divertendosi è impossibile allora? Assolutamente no! “Appare chiaro, continua Sant’Agostino, che ha maggiore efficacia, nell’apprendere, una curiosità volontaria che non una costrizione intimidatoria” (Agostino, Confessiones, I 12-14 passim, tr. C. Vitali).

DoDel ha proprio questo scopo: innescare un processo di apprendimento all’insegna della curiosità e del diletto. Ancora una volta Orazio docet! Miscere utile dulci (unire l’utile al dilettevole) è il monito di Orazio: il successo arride a chi, capace, appunto, di unire l’utile al dilettevole, riesce a piacere e ad ammaestrare. Lezioni di questo genere fanno arricchire chi ha la fortuna di assistervi! Tali sono le “opere-lezioni” di DoDel, che, servendosi della più straordinaria arte che la Grecia ci ha lasciati, il teatro, ‘ammaestra divertendo’ su una molteplicità di argomenti. Da quell’Omero che tanto ha ‘assediato’ la tenerella mente di Agostino alle opere di Dante e di Shakespeare, passando per un fantasmagorico Virgilio ballabile fino ad arrivare a lezioni di educazione civica.

Il teatro è la cifra distintiva di DoDel. Il teatro diventa lo strumento didattico per eccellenza, il mezzo di conoscenza della molteplicità di vari mondi: dal mondo antico a quello contemporaneo. Mettere nello spazio della didattica la parola performativa, sollecitando gli studenti, ma anche i docenti, che, direbbe Seneca, dum docent discunt (mentre insegnano, imparano) significa rendere concreto anche oggi il monito oraziano del miscere utile dulci. 

Giovanna De Finis, docente di Lettere Classiche, presso l’Educandato Statale “Agli Angeli”, Verona